venerdì 16 novembre 2012

Aggiornamento esperimento cibo compostiera

Come promesso con questo post aggiorno l'esperimento di sovraddosare il cibo ai lombrichi per vedere se nel periodo autunnale procedessero spediti come in quello estivo. Ne scaturisce che la lavorazione totale del composto è di circa il 50 percento in diminuzione.
Infatti per il periodo invernale provvederò solamente a limitare qualche scarto per non farli morire di fame. Ho trovato uova e lombrichi in fase di accoppiamento,il che da soddisfazioni notevoli, la popolazione è più che quadruplicata in qualche mese. Ho notato che il caffè e the stimolano e rafforzano notevolmente la riproduzione e la salute in genere.
Il cibo somministrato era composto da insalata pomodori mele e zucchine oltre caffè e the.
Ho notato un particolare disgusto che provano per i scarti di ginepro (potature dei miei bonsai), ma so che attendendo qualche mese scompariranno anche queste.
Ho unito tutti gli scarti in un ripiano solo per mantenere le temperature regolari, al prossimo step inserirò nel ripiano rimasto vuoto foglie cadute in strada in questo periodo in modo da variegare la dieta al massimo.

mercoledì 3 ottobre 2012

esperimento limite lombrichi

Allora,
dato che non so stare fermo con le mani e avevo molti ma molti scarti di verde sia da cucina che da potature, ho voluto provare un esperimento e cioe sovraddosare il cibo ai lombrichi per vedere il risultato.
Ho inserito inentrambi i ripiani dei cestelli che ho, e che potete vedere nei post precedenti, foglie e rami di fico triturati finemente, potature bonsai, cavoli, patate, uva, cime di rapa, e chi piu ne ha piu ne metta.
Tutto questo circa 20 gg fa e adesso andrò a vedere a che punto è la  mia mandria di lombrichi o se ho veramente cannato di brutto.
Aggiornerò il post

lunedì 10 settembre 2012

lombricompostiera con nuova produzione Humus


RIPARTO e rinizio da qui!
Contrariamente a quanto affermato sui post precedenti devo lasciare la possibilità di sperimentare nuovi allevamenti per motivi "logistici", di fatto ci siamo accorti della sgradevole puzza di topi e grilli.
Con questo non metto in dubbio comunque il progetto del bin per i grilli che secondo me, e chi lo ha provato riduce notevolmente odori, rumori (sopratutto) ed incentiva di molto la riproduzione degli stessi.
Ho dovuto dismettere per il periodo estivo la compostiera causa eccessivo caldo accumulato all'interno e alla non precisa termoregolazione delle cassette.
Ho deciso quindi di riproporlo proprio in queste ultime giornate di caldo in modo da acclimatare i lombrichi e permettere una iniziale "marcescenza" o direi "inizio di areazione"  a dei pomodori che erano andati a male nel frigor.
La lombricoltura, non smetterò mai di dirlo, permette di smaltire molto velocemente lo scarto verde di casa e non intendo solo di chi ha il giardino; ci sono molti come me che hanno a disposizione solo un balcone e quello usano, basta organizzarsi seguendo laltro articolo creato da me (uno dei primi) dove spiego passo passo come muoversi.
La lombricoltura non rende ricchi, anzi molti sono andati gambe all'aria con l'idea apparentemente giusta, io vi dico che questa attivita puo essere svolta per smaltire prodotti di scarto di pulizia del verde in frigor e autoprodursi ottimo fertilizzante per le piante. se si dispone di animali avicoli allora i lombrichi  forniscono anche una notevole quantità di cibo vivo e sano utile per animali come galline, tacchini, ecc..


tornando a noi,

Ho provveduto a sminuzzarli ed aggiungere carta e cartone in modo da assorbire la notevole ed eccessiva quantità di acqua presente nel pastone.
Da subito, intendo 3 giorni, ho notato una notevole attività della nuova colonia composta da soli 40 esemplari circa.
Lasciandoli in tutta calma nella loro brodaglia, questi hanno cominciato prima dal cartone, ed ora procedono verso l'eliminazione dei pomodori.
Torno a ribadire che non sono presenti odori di marcescenza, che non sono presenti altri animali all'infuori dei lombrichi, che tutto procede regolare.
Da notare che non ho eseguito fori lateralmente alle cassette proprio per non incentivare la proliferazione di mosche e moscerini.
Semmai si verificassero tali presenze togliete tutto e ripartire con la stessa popolazione di lombrichi facendo pero attenzione ad occultare l'ingresso dei molesti volatili con retine in vendita in qualunque garde, di tipo zanzariera.
Questa settimana l'umido non è stato portato giù in discarica perché concentrato tutto nella mini-compostiera che se ne sta nascosta sotto altre cose sul balcone quasi "dimenticata" , perché cosi è, e provvederò ad muovere il composto tra un mese ed integrare con bustine di te, caffè, ed altro che trovo in casa e smaltisco li.
Consiglio vivamente di provare, la spesa totale in se difficilmente supererà i 30 euro e la soddisfazione di smaltire tutto in casa è il massimo per una persona che si definisce eco sostenibile.
Non appena possibile allego foto per documentare la partenza e aggiornerò continuamente per avere una cronostoria del processo.
Buona Giornata
MARCO

martedì 5 giugno 2012

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FAO E FAME


Da anni si tenta di trovare rimedio contro la fame nel mondo e ieri sera girando di qua e la mi imbatto nel seguente articolo, e mi si sono aperti gli occhi! in pratica sto dando delle dritte per sfamare sia noi che i nostri sauri.eheheh
Di fatto personalmente avrei un'altra idea e cioè di allevare insetti e/o lombrichi per cibo da pasto per sauri, pesci e avicoli quali papere, oche, insettivori in genere....i quali poi un giorno sfameranno noi. Sicuramente mangiare gli insetti sarebbe economico e alla portata di tutti da come potete vedere nel mio blog ma abbastanza disgustoso. Comunque vi riporto l'articolo:
"Come risolvere il problema della fame nel mondo? Ci sta pensando da anni la Fao, si è già ipotizzato l’aiuto dei paesi avanzati, si è pensato all’utilizzo di cibi geneticamente modificati, e come ultima riflessione – riportata lo scorso 1 agosto dalGuardian – si sta riflettendo sull’ampliamento della dieta alimentare inserendovi gli insetti.
Non è cosa nuova, in molti paesi – come Sud Africa, Colombia, Angola, Brasile, Camerun, Cina, India, Indonesia, Messico, Nuova Guinea, Tanzania – gli insetti sono comunemente consumati e apprezzati per il loro valore nutritivo e per il lorosapore che, dicono, sia delizioso.
Del resto, l’ONU vorrebbe diminuire la quantità di carne che consumiamo, considerando che gli allevamenti tradizionali sono responsabili per il 20%delle emissioni di gas serra.
“C’è una crisi della carne – ha detto Arnold van Huis, entomologista dell’Università di Wageningen in Belgio – e la popolazione mondiale arriverà a 9 miliardi di persone entro il 2050 e consumerà più carne. 20 anni fa la media era di 20kg, ora è di 50kg e sarà di 80kg in 20 anni. Se continuiamo così servirà un’altra Terra”.


La Fao sta prendendo seriamente in considerazione la possibilità di allevare questi picconi animali per farne cibo nutriente: in questo modo potrebbero diventare la chiave per venire incontro ai bisogni di cibo di una popolazione in continua crescita. Gli insetti, infatti, contengono molteproteinevitamine minerali. E, secondo l’ultima ricerca di Van Huis, realizzata con il collega Dennis Oonincx, allevarli inciderebbe molto meno sull’effetto serra rispetto agli allevamenti tradizionali.
Se l’idea di introdurre gli insetti nel menu quotidiano continuasse a fare troppo ribrezzo, si potrebbe cominciare a pensare di darli in pasto ad animali come polli e pesci che già li mangiano in natura. In una fase successiva, potrebbero essere utilizzati come ingredienti di qualche pietanza ed essere progressivamente assorbiti nel ricettario tradizionale."
Ora che lo avete letto fatevi due lombrichi al sugo di mosca e via!

ALLEVAMENTO GRILLI DA PASTO

Salve a tutti, girovagando in rete mi sono imbattutto in questa scheda abbastanza dettagliata per la realizzazione di un allevamento di grilli. Ve la presento tale e quale in modo da non commetterre errori nella trascrizione:


Riporto la fonte: http://www.sanguefreddo.net/showthread.php?73094-Metodo-gandarlf-allevare-grilli-con-tiragraffi-)&p=793972



Ciao a tutti, vado subito al dunque.Vi propongo questa scheda di allevamento di grilli perchè FUNZIONA alla grande, è un metodo semplice per gestire colonie da 5000- 10000 grilli ,si gestisce nella più completa pulizia e sopratutto in POCO SPAZIO!!!

Ecco cosa ho usato:
1)tiragraffi di cartone
2)bidone alto
3)cavetto riscaldante(se serve)
4)plastica(tipo quella usata per le cartelline scolastiche)

AL grillo piace la comodità del suo rifugio.....dove può fare la muta indisturbato...un posticino tranquillo insomma.. perché no, un tiragraffi..così??


io ho comprato 4 tiragraffi al costo di 2,70 euro l'uno ma li trovate anche a 3 euro..con le dimensioni di 55*10 la profondità è di 5 cm un solo cartone è composto da 640 cellette...




Ora spiego la procedura poi alla fine commenterò, anche se capirete da soli il perché uso la plastica..

poi ho preso le misure del cartone e le ho riportate sul foglio di plastica( questo foglio e quel materiale che si usa per le cartelline scolastiche , si vende dai brico e costa 4 soldi, si taglia con il taglierino) abbondando ogni lato di 3 cm in più..
poi una volta ritagliata la sagoma, l'ho incollata al cartone con la colla a caldo lasciando una dimensione vuota tra la plastica e il cartone di 1 cm..mi è venuta così..

Ho lasciato il lato inferiore aperto e fissato solo con lo scotch in modo da poter essere chiuso ed aperto..cosi..



poi ho fatto un foro sulla plastica sulla parte superiore del cartone per poterlo poi appendere nella fase successiva..
Ecco un cartone scarico completato..







Ecco ora viene il bello...
Ho caricato ogni cartone di cibo secco per grilli..nello spazio che avevo lasciato vuoto..così..







Ecco un tiragraffi CARICATO, il cibo è dentro lo spazio tra il cartone e la plastica e non invade l'intero della cella ma chiude solo il buco interno..

poi ho montato il cavetto nel bidone, in modo da alzare la temperatura molto fredda che ho nella stanza dei grilli..ho visto un buon materiale termo riflettente, quello che si mette dietro i termosifoni che si potrebbe usare vicino il cavetto e il bidone ma io per una questione di tempo non l'ho fatto , ma lo farò..







Ecco il bidone completo..qui per una questione di tempo avevo solo 4 cartoni ma ora ne ho per tutto il diametro del bidone..TUTTI CARICATI DI CIBO. non uso nessun coperchio poiché il bidone è abbastanza alto.Sto già allevando in questo bidone grilli che ora son diventati sub-adulti e noto che:
ogni cella ospita solo un grillo perché ho visto che sono molto territoriali e che scacciano via i grilli che cercano di intrufolarsi, costringendoli a trovare una cella vuota..
Ho una crescita dei grilli uniforme poiché ogni celletta ha il cibo al suo interno e quindi di facile accesso ad ogni grilli contemporaneamente..quando vedo il livello abbassarsi sulla parte superiore del cartone lo ricarico..
Per l'umido uso bucce d'arancia e carote attaccate a( tipo pendenti davanti le celle ) con un filo di ferro che aggancio poi al chiodo che regge il cartone..
Ho perfettamente idea di quanti grilli possiedo perché so quante celle ho nel bidone e poichè un grillo è in una cella ..faccio presto un calcolo..
Ho notato che diversamente dai cartone delle uova quando scappano i grilli tendono a rifugiarsi nella celletta e rimangono immobili..allora prendo un cartone apro la linguetta inferiore cosi da far scendere giù tutto il cibo ..poi in un altro bidone do una scollatina al cartone e cadono tutti i grilli...
Ragazzi FUNZIONA fatelo costa 4 soldi , poi vedete voi cosa potete continuare a fare con il tiragraffi, io ad esempio lo uso anche nel contenitore delle uova(riempio il tiragraffi di torba dopo aver bagnato il cartone e lo alloggio in una vaschette, non avendo i bordi i grillini scenderanno molto più facilmente e poi il cartone mi trattiene più alta l'umidità) lo utilizzo ancora per separare le blatte dalle neadi.


fonte: http://www.sanguefreddo.net/showthread.php?73094-Metodo-gandarlf-allevare-grilli-con-tiragraffi-)&p=793972

Ricordate che i simpatici animaletti hanno il loro odore caratteristico che rende questo allevamento un po particolare sotto l'aspetto igenico, si consiglia quindi di porre il bin lontano dai luoghi di vita sociale.

sabato 2 giugno 2012

IDROPONICA E ITTICOLTURA


Ecco qualcosa di sicuramente interessante: adattabile a qualunque tipo e misura di coltura, ci mostra un altro lato delle piante.
Introdotta in parecchie fiere in Europa da General Hydroponics, ha riscosso grande successo sia fra i visitatori che fra i giornalisti in tutti i Paesi, tanto che le immagini hanno fatto il giro di tv e giornali.
I contatti sono stati innumerevoli e il pubblico ha richiesto dettagli su come approntare una coltura acquaponica in casa propria.
Da questa esperienza nasce questo articolo, con l’intento di spiegare ai neofiti e agli appassionati qualcosa in più su questa tecnica.
Cos’è l’acquaponica?

Si tratta di un’applicazione pratica nata una ventina d’anni fa, un ibrido che coniuga l’acquacoltura, ovvero l’allevamento ittico, e l’idroponica, ovvero la coltivazione di piante in acqua.
L’acquaponica rende inutili il filtro per l’acqua e il fertilizzante per la piante, trasformando l’impianto in un mini-ecosistema autosufficiente in cui i rifiuti vengono riciclati dalle radici, che filtrano così al contempo l’acqua.
Sebbene le tecniche del no soil e dell’allevamento ittico siano molto antiche, la combinazione dei due è recente e si può far risalire ai primi anni ’70.
Studiata in ogni parte del mondo, interessa soprattutto per l’abbattimento di spazi e costi, per la produzione ridottissima di rifiuti comunque organici. Attività ideale nelle scuole, offre spunti educativi permettendo di chiarire il concetto di circolo biologico e di sinergia tra organismi viventi.
Il connubio naturale che lega piante, pesci e acqua è evidente e lampante, e stupisce che la relazione sia stata sfruttata e approfondita relativamente tardi.
I pesci necessitano di un ambiente pulito e ben ossigenato, e di un nutrimento adeguato.
Producono rifiuti solidi e liquidi, che se lasciati accumulare senza un adeguato filtraggio inquinano irrimediabilmente l’ambiente uccidendo gli ospiti.
Nel nostro sistema i rifiuti organici in questione vengono attaccati dai batteri nitrificanti.
Le piante assorbono ammonio e nitrato durante il processo di assimilazione, dopo il quale sono convertiti in molecole organiche contenenti azoto.
Quando i nutrienti a base di azoto hanno svolto la loro funzione, batteri decompositori specializzati iniziano un processo noto come denitrificazione.
Per dirla con parole semplici, durante il processo le piante possono assorbire gli elementi di cui hanno bisogno, eliminando al contempo l’inquinamento e garantendo un ambiente sano per i pesci.
Commercialmente parlando, l’acquaponica resta una nicchia marginale ma in grande sviluppo.
Nelle Isole Vergini un gruppo di ricercatori ha sviluppato un progetto per importare questa tecnica soprattutto negli arcipelaghi dove la maggior parte dei prodotti agricoli devono essere importati e il pescato è in calo.
L’università di Davis in California lavora al riadattamento del concetto di “family farm” (fattoria familiare) prevedendo l’utilizzo dell’acquaponica in ambiente domestico a scopo ludico, educativo, decorativo e per produrre biologicamente su scala medio piccola .
Cosa serve per iniziare?
-Una vasca per i pesci e un supporto per le piante
-Batteri per decomporre i rifiuti dei pesci
-Un filtro per ospitare i batteri e areare la vasca
-Pesci e cibo per i pesci
-Piante
-Regolatori del pH e test, supplementi micro e macro elementi, per supplire ad eventuali carenze nutritive.
Attrezzatura per piante e pesci
Per procurarsi la vasca, i batteri e il filtro per ospitarli ci si può rivolgere ad un negozio di articoli per animali o di prodotti per acquari. I batteri in effetti si sviluppano naturalmente all’interno di questo mini-ecosistema in circa 3 settimane, ma per non correre rischi e non far girare a vuoto il tutto per così tanto tempo vale la pena investire nel loro acquisto, anche considerando che il loro numero può variare e potrebbe essere utile averne a portata di supplementari.

CIBO VIVO DA PASTO

Ciao a tutti,
il discorso cambia invece (economicamente parlando) se si prende in considerazione l'allevamento di cibo vivo da pasto.
Si intendono inclusi anche i lombrichi (oltre alla lombricoltura) in quanto cibo vivo per volatili e pesci di acqua dolce.
Le specie più allevate sono in ordine di importanza:

  •  i grilli varietà Acheta Domestica (grillo marrone) o la specie Grillus Bimaculatus (grillo nero)
  • le blatte (soffianti e non)
  • i lombrichi del letame
  • i lombrichi della terra
  • le formiche
  • le specie di insetti più disparate quali le locuste, le mantidi ecc. ma meno propense ad essere date come pasto ai beniamini di terrari
  • i topolini bianchi o i topi ballerini
vengono definiti da reddito perché esistono vari negozi, anche on-line, che forniscono tali animali sia da pasto che da compagnia (cosa abbastanza rara).
L'allevamento "in casa" è possibile per ognuna delle varietà sopra citate con degli inconvenienti e impegni che molte volte li rendono "non convenienti" quali spazio, odori, (mogli armate), disponibilità di tempo e che rendono l'acquisto quasi la via obbligata.
Quindi cercherò nel tempo e nelle disponibilità di effettuare prove sulla mia pelle come ho fatto per la compostiera al fine di rendere poi una recensione quanto più dettagliata di errori e scommesse vinte.
Partirò molto probabilmente con i grilli mediante un sistema che ho visto su altri siti e risulta interessante, poco impegnativo, e potenzialmente INTENSIVO, garantendo la massima tranquillità agli stessi grilli e alle mie orecchie.

Il piano non sarà di iniziare "a bomba" con 500/600 grilli bensì di creare una popolazione quasi da 0, immettendo cioe una dozzina di esemplari equamente divisi in maschi e femmine in uno spazio abbondante, in modo da creare la massima stabilità e controllo su ciò che avviene.
Come già detto mi baserò su di un sistema già collaudato e secondo perfezionabile su alcuni aspetti; consisterà nella creazione, mediante dei semplici tiragraffi per gatti, di tante ma tante cellette di cartone che oltre a garantire privacy saranno igieniche e abbasseranno, spero di molto, il fenomeno del cannibalismo tra gli esemplari.
Come cibo prevedo il minimo atto a garantire salubrità evitando quindi frutta e acqua all'interno della farm, bensì alimenterò la colonia solamente con arance (che forniscono acqua e crocchette di gatto leggermente bagnate (cibo+acqua).
A presto, quando avrò  accumulato il materiale occorrente alla perfetta riuscita.

giovedì 31 maggio 2012

L'HUMUS

Come dicevo nel post precedente sono andato ad analizzare il discorso economico dell'humus.
Questa è una nota dolente per i molti che cercano come arrotondare lo stipendio, ma andiamo ad analizzare i motivi:
- molti di noi non possiedono GRANDI APPEZZAMENTI di terreno da dedicare esclusivamente alla lombricoltura;
- il prodotto non ha ancora un Consorzio che lo ritira dai produttori piccoli, e di fatto non si è mai potuto far nascere un mercato attivo del bene anche per questo motivo;
- cosa non meno importante è il fatto che il contadino con gli animali il compost se lo fa da solo ammucchiando letame  nei letamai che brulicano di vermi;
- dal canto loro i vivaisti se lo fanno nella stragrande maggioranza delle volte e non di certo vengono a comprare un secchio di humus.

Quindi analizziamo il pro!
- getterete almeno il 60/70 % in meno di spazzatura che coincide, per noi uomini, con molti ma molti meno viaggi in strada con la spazzatura
- se il processo del compost è seguito passo passo come ho descritto nell'altro post l'odore sul balcone sarà di sottobosco (provare per credere!)
- salverete l'ambiente, si al momento vi sembrerà di essere una goccia...ma dopotutto gli oceani sono composti da gocce e quindi fatevene una ragione.


Cari amici Napoletani (N maiuscolo), se solo vi metteste un minimo d'accordo non sarete più soggetti ai giochi delle mafie che vi controllano la spazzatura ( e l'unica che puzza è l'umido)
basta realizzare delle compostiere GIGANTI nei condomini o nelle piazze e wala! vi trovate pure le fioriere con concime organico di prima scelta senza doverlo comprare.

Se decideste di avviare un centro di lombricompostaggio il discorso cambia!
Bisogna seguire norme severe, ma che accettano il lombricompostaggio come alternativa allo smaltimento, e se siete in una zona densamente abitata potrete subentrare nel ritiro umido da smaltire.
con i giusti macchinari e tempo allora sarete di fatto voi il CONSORZIO che dicevo prima, poiche avrete il prodotto e i lavoratori (lombrichi) da rivendere e potrete anche comprare dai privati a prezzi concordati.
Ecco il prodotto finito una volta anche passato al setaccio con maglia fina:


Auguro buona lettura a tutti

martedì 29 maggio 2012

lombricoltura domestica o compostaggio domestico

Ho notato che la gente in rete è alla continua ricerca di nozioni riguardo la lombricoltura o compostaggio domestico.
La prima cosa da sapere è che non sono proprio tutte rose e fiori come molti vogliono far sembrare, e cosa molto importante, abbandonate l'idea di rendere economica una attività che non lo è per i seguenti motivi:
- il prodotto che realizzerete sarà grossolano;
- non ci saranno (molto probabilmente) gli spazi per produrre grandi quantità del prodotto stesso;
- non esistono acquirenti, o per lo meno, dopo una ricerca spasmodica che ho fatto personalmente troverete solo persone che vi vogliono vendere o i lombrichi o l'humus.

fatta questa precisazione vediamo i pro:
- è affascinante vedere come con una spesa molto bassa, circa 30 euro, si riesce a creare un allevamento abbastanza "strano" ma che è a nostro vantaggio.
- non dovrete piu buttare gli scarti da cucina vegetali nel secchio, bensi nella compostiera, diradando quindi i viaggi per portare giù il pattume;
 - cosa più importante darete una mano fondamentale all'ambiente e alle vostre tasche.



Allora cominciamo, ci servono:
- 3/4 vaschette porta posate per ristoranti, le troverete molto probabilmente in vendita nei grossi discount.
per capirci sono quelle in plastica opaca (mi raccomando) che si possono impilare una sull'altra e a quella superiore è possibile mettere un coperchio.
- trapano con punta affilata da metallo o legno della misura che va dal 4 al 10.
- un po di tempo a disposizione
- pazienza molta.

si inizia col forare il fondo di tutte le vaschette tranne dell'ultima che rimarrà integra, questa perché fornirà da fondo per contenere il famoso "thè di lombrico" che è un ottimo fertilizzante, ma lo andremo ad analizzare succdessivamente.
Una volta forato il fondo di tutte le vaschette con un numero di fori giusto...e per giusto dico non pochi ma nemmeno una infinità che renderebbe lo stesso fondo troppo fragile...verrano impilate una sopra l'altra a formare una torretta.
Questi fori serviranno a fornire il necessario quantitativo di aria al compost e ne accellererà il processo e sopratutto evita i ristagni maleodoranti di acqua.



Se siete bravi con il fai da te potete sistemare la compostiera in modo da avvitare una manetta per tirare via il the di lombrico piu agevolmente dal fondo senza tira su tutto ogni volta.


Andate a mangiare e nella preparazione delle pietanze ricordate da mettere da parte gli scarti vegetali che si produrranno, ricordatevi poi la sera di sminuzzare con una mezzaluna (da preferire al coltello) tutto quello che avanza e buttarlo letteralmente dentro la vaschetta piu in alto che avete su di cui viene agganciato il coperchio.
allego foto per meglio capire cio' che intendo come prodotto finito:




Se avete un po' la puzza sotto il naso ricordatevi di mescolare inoltre carta di giornale o terriccio esausto delle piante che attutisce l'odore e la presenza degli eventuali moscerini.
Senza fretta andate a comprare i lombrichi in un negozio di pesca specificando che vi servono come nutrimento di pulcini (il negoziante vi guarderà male...ma vi guarderà molto peggio se gli dite che li mettete in balcone fidatevi), non ne servono tanti e vengono venduti in scatole da 20/30 elementi, bene compratene 2/3 scatolette. perché vi dico di comprarli..per il semplice fatto che costano 2 euro a scatola e a conti fatti tra benzina e tempo fate molto prima che smuovere montagne di  letame equino.
Se siete arrivati a questo punto, siete allora a buon punto, non dovrete far altro che lasciare la compostiera in un luogo areato ma non ventilato e sopratutto all'ombra, questo perche altrimenti causerebbe forti marcescenze del prodotto e relativa puzza (cosa naturale ma da evitare in presenza dei vicini).
Nel frattempo accumulate quanta piu materiale potete ricordando sempre di sminuzzarlo e lo darete in pasto ai lombrichi 1 volta a settimana fino a che la cassetta non sarà colma e solo allora ponetela al primo piano lasciando ai lombrichi la possibilità di mangiare con tutta calma quello che ne rimane e voi intanto potrete cominciare a riempire le cassette superiori. Una volta che avranno finito la loro cassetta emigreranno al piano successivo che voi state riempendo e cosi via, finche un bel giorno potrete svuotare le cassette abbandonate dai lombrichi ma ricolme di humus lavorato.
Consiglio vivamente questo sistema perche lo ritengo ottimo ed economico. Rispetto al bidone questo presenta molti aspetti positivi e quasi nessuno negativo. Nel bidone infatti risulta molto ma molto difficile il rivoltamento del composto per arieggiare, e di fatto col sistema a cassette questo non serve affatto se non in minima parte.
Cosa importante ricordarsi di togliere il famoso "the di lombrico" che altro non è che il percolamento della lavorazione dei batteri aereobi e dei lombrichi, questo di presenterà di colore verde petrolio e con un odore caratteristico ma non nausenante e vi fornira una concimazione formidabile intanto che aspettare di vedere l'humus da voi prodotto.
ultima cosa prestate attenzione a quello che elenco di seguito:

Ecco cosa potete dare da “mangiare” ai vostri lombrichi: 

  • filtri di caffè, 
  • bustine di thé, 
  • cotone,
  •  cartoni, 
  • rotoli di carta da cucina e carta igienica,
  •  cartoni delle uova, le foglie,
  •  i fiori, le erbacce secche e non tossiche,
  •  frutta, verdura e bucce, pasta, riso, briciole, avanzi di pizza, pane, anche in decomposizione avanzata o secchi.

Cosa invece non mangiano:

  •  agrumi, 
  • materiali troppo fibrosi,
  • cipolle e aglio, 
  • lieviti, 
  • muffe, funghi,
  •  carne o pesce, grassi animali o prodotti caseari.
Spero di essere stato chiaro anche senza l'inserimento di foto. comunque provvederò a fotografare la mia compostiera in modo da rendervi partecipi dei risultati e magari approfondiremo il tutto meglio.


Ecco un esempio poi di come porre il cibo ai nostri beneamati coinquilini di balcone!



Buona serata a tutti al prossimo approfondimento!



Buonasera a tutti

Salve a tutti,
come da titolo questo blog è rivolto a persone che come me si spingono, per mera curiosità, o per necessità del momento ad allevamenti ritenuti dai più o stupidi o semplicemente inutili.
Di fatto questo blog sarà diviso in due grandi ramificazioni, di cui:
- allevamento di animali da pasto;
-allevamento di animali da "compagnia"


oggi come oggi non so quale ramo interessi per la maggiore ma vi garantisco che molti ma molti tentano o vorrebbero iniziare un' allevamento che affascian per un motivo o per un altro.
quindi buona fortuna e intervenite se ritenete necessario puntualizzare qualcosina.


buon divertimento